Oncologia senologica: principali raccomandazioni terapeutiche

Mastectomia e ricostruzione mammaria
8 Febbraio 2023

Oncologia senologica: principali raccomandazioni terapeutiche

ONCOLOGIA SENOLOGICA:
PRINCIPALI RACCOMANDAZIONI TERAPEUTICHE

I trattamenti a disposizione per curare il tumore del seno sono la chirurgia associata in modo personalizzato alla radioterapia ed alla terapia farmacologica (chemioterapia ed ormonoterapia).

Le decisioni terapeutiche devono essere guidate dalla stadiazione della malattia ma soprattutto dalla conoscenza della biologia del tumore tenendo conto delle esigenze della paziente.

Deve prevalere sempre il concetto di minimo trattamento efficace su quello di massimo trattamento tollerabile.

Un percorso diagnostico terapeutico multidisciplinare dedicato con una buona comunicazione tra la paziente e di vari specialisti è mandatorio per ottimizzare i risultati oncologici e migliorare i livelli di qualità di vita di ogni singola paziente.

– Chirurgia

In caso di diagnosi di tumore del seno, se possibile, è bene sottoporsi ad un trattamento chirurgico. L’intervento chirurgico prevede due opzioni: interventi conservativi con asportazione solo del tumore conservando il seno (“quadrantectomia”) o interventi demolitivi con l’asportazione completa del seno (“mastectomia”). Entrambi i trattamenti garantiscono le stesse possibilità di cura, come ormai dimostrato in modo definitivo da molti studi scientifici. Grazie al progresso delle tecniche chirurgiche ed alla diagnosi precoce si riesce oggi, nei centri specialistici, a trattare con interventi conservativi oltre il 75% dei tumori del seno. Nei casi in cui si deve ricorrere ad una mastectomia, andrebbe sempre incoraggiato un intervento di ricostruzione del seno. Esistono differenti tecniche chirurgiche per la ricostruzione del seno, che possono essere utilizzate sia contemporaneamente alla mastectomia (“ricostruzione immediata”) che a distanza di mesi o di anni da tale intervento (“ricostruzione differita”). La ricostruzione mammaria può essere eseguita o con il posizionamento di una protesi interna o utilizzando i tessuti propri della paziente.

Anche i linfonodi posti nell’ascella del seno malato vengono generalmente asportati. Un tempo si procedeva con l’asportazione totale dei linfonodi; oggi, con la metodica del linfonodo sentinella, che permette di stabilire l’effettiva diffusione del tumore, si limita l’asportazione allo stretto necessario (solo uno o pochi linfonodi).

Radioterapia

La radioterapia viene eseguita dopo la chirurgia e consiste nell’applicazione sul seno operato, tramite macchine particolari, di radiazioni ad alta energia per distruggere le cellule tumorali eventualmente rimaste nella ghiandola mammaria. E’ sempre indicata dopo la chirurgia conservativa di quadrantectomia per ridurre il rischio di recidive locali. La radioterapia viene di solito eseguita ambulatorialmente, e somministrata entro i primi due mesi dall’intervento chirurgico per una durata di circa 4 settimane. Prima di iniziare le applicazioni, viene eseguita una “simulazione” del trattamento per definire esattamente l’area da irradiare e delinearla sulla pelle con tatuaggi puntiformi. Uno o due giorni dopo la simulazione, inizia il trattamento vero e proprio, che consiste in applicazioni giornaliere di radiazioni (dal lunedì al venerdì, con una pausa nel fine settimana) della durata di pochi minuti, nel corso delle quali si deve rimanere sdraiati immobili sul lettino. Le radiazioni vengono indirizzate con precisione verso la parte malata, così da risparmiare il più possibile i tessuti circostanti evitando di danneggiare gli organi sani. In generale non vi è indicazione ad eseguire la radioterapia dopo interventi chirurgici demolitivi di mastectomia.

Chemioterapia

La chemioterapia viene somministrata in alcune pazienti dopo l’intervento chirurgico, in modo personalizzato, per distruggere eventuali cellule tumorali che possono essersi distaccate dal tumore primario e diffuse ad altri organi. Il suo scopo è quindi quello di aumentare le possibilità di guarigione e ridurre il rischio di comparsa di metastasi.

Le modalità di somministrazione della chemioterapia possono essere tante, ma la più comune è per iniezione in vena. A seconda del tipo di trattamento e del tipo di farmaci usati, il trattamento chemioterapico viene generalmente effettuato in regime di day hospital, oppure nel corso di un breve ricovero. La somministrazione dei farmaci prevede 6-8 cicli. Il numero totale di cicli dipende dal tipo di tumore, dal tipo di farmaci somministrati e dal modo in cui le cellule tumorali rispondono ai farmaci. Tra un ciclo ed il successivo è previsto un intervallo di qualche settimana per consentire all’organismo di smaltire gli eventuali effetti collaterali del trattamento. Oggi i farmaci chemioterapici sono ben tollerati dall’organismo e gli effetti collaterali si sono ridotti notevolmente: con i farmaci odierni oltre l’80% delle donne può condurre una vita normale e questo ha un impatto positivo anche sul processo terapeutico.

Ormonoterapia

La terapia ormonale consiste nella somministrazione di farmaci capaci di bloccare l’azione degli ormoni femminili (estrogeni) sulle cellule tumorali. Si ritiene, infatti, che gli estrogeni siano coinvolti nell’insorgenza e nello sviluppo di almeno un terzo dei tumori mammari e che pertanto la loro soppressione possa agevolare la cura. Se le cellule tumorali si moltiplicano grazie agli estrogeni, il modo più semplice per impedire loro di svilupparsi è quello di privarle di tali sostanze o di fare in modo che non le possano

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